Vertice in corso a Bruxelles dei 27 capi di Stato o di governo europei. L’ottimismo sulle questioni in agenda è trapelato dalle dichiarazioni iniziali dei leader. Soprattutto l’accordo sul QFP e sul Recovery Fund all’attenzione degli osservatori per il veto di Polonia e Ungheria che sembra essere definitivamente caduto.
Si tratta di capire in che limiti lo Stato di diritto violato da Polonia e Ungheria sia stato accettato dagli altri Stati membri in cambio del ritiro del veto. Anche se sul punto il presidente del Parlamento europeo è stato lapidario nel suo discorso di partecipazione al Consiglio europeo: “Per quanto riguarda il QFP e il fondo per la ripresa abbiamo raggiunto un accordo molto soddisfacente, garantendo maggiori risorse per i principali programmi dell’UE e un solido meccanismo per la protezione dello Stato di diritto. Il Parlamento non accetterà di rimettere in discussione i risultati raggiunti”. “Spero – ha aggiunto Sassoli – che entro domani sia trovata una soluzione che ci permetta di votare il QFP e il regolamento sullo Stato di diritto. È importante che, ritrovata l´unità ascoltando le differenti ragioni, l’Unione proceda con tutti e 27 gli Stati membri”.