di Marta Fusaro
Sorpresa. O forse sorpresa fino a un certo punto. Movimento Cinque Stelle e Lega governano in Italia (sia pure…per contratto, cioè nell’ambito di un accordo sottoscritto che ha voluto superare le differenze di programma, sintetizzando i punti comuni possibili) ma in Europa vanno ognuno per conto proprio. E se si va a indagare su come hanno votato finora in Europa, l’alleato naturale dei Cinque Stelle in Italia non è la Lega ma semmai il Pd, meglio ancora la sinistra radicale. Un’analisi effettuata per conto de Il Fatto Quotidiano lo scorso ottobre, che ora diventa d’attualità perché si avvicina l’appuntamento elettorale delle Europee, conferma che, almeno a Bruxelles, i Cinque Stelle sono un gruppo schierato a sinistra. Del resto il Movimento aveva tra i suoi sostenitori della prima ora Dario Fo, uomo di sinistra, e candidò come Presidente della Repubblica Stefano Rodotà, anch’egli uomo di sinistra.
Ma vediamo cosa rivelò l’analisi affidata dal Fatto Quotidiano allo specialista Davide Ferrari, ricercatore di Votewatch, che ha incrociato i vari comportamenti elettorali dei gruppi italiani a Bruxelles. Solo una volta su due (un preciso 50%) Lega e Cinque Stelle hanno votato alla stesso modo (in particolare sui temi legati al commercio), ma quando si fa il confronto con il Pd la sintonia con i Cinque Stelle sale al 58%. Addirittura diventa 70% tra Cinque Stelle e la cosiddetta sinistra radicale. Tranquillizzerà gli europeisti, preoccupati delle posizioni del Movimento inventato da Beppe Grillo, sapere che i Cinque Stelle, che pure in Europa si sono anche apparentati nel gruppo parlamentare dei separatisti britannici guidati da Nigel Farage, hanno votato solo una volta su quattro (il 27% per l’esattezza) uguali ai pro-Brexit. Qualche mese fa, e in questo si sono distinti anche dai “colleghi di governo” della Lega, hanno votato a favore delle sanzioni contro l’Ungheria guidata dal populista Viktor Orban.