Presentato Antenor, progetto sull’emigrazione nazionale
di Alessandro Butticé
La comunità italiana a Bruxelles, oltre alla guida frizzante ed entusiasta dell’Ambasciatrice Elena Basile che, anche attraverso l’uso personale dei social e il suo talento da scrittrice, non ha mai timore quando necessario neppure di “metterci la faccia” per rappresentare un’Italia fresca, dinamica ed al passo dei tempi, dispone da qualche tempo anche di un’eccellente squadra Comites, animata dagli infaticabili Presidente, Raffaele Napolitano, e Segretario Generale, Benedetta Dentamaro.
Una delle ultime realizzazioni di questa bella convergenza di personalità italiane positive è stata la presentazione, il 7 marzo, presso l’Istituto Italiano di Cultura, della presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2018 – edito dalla Fondazione Migrantes, che è l’organismo pastorale della CEI – con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Belgio, e organizzata proprio dal Comites di Bruxelles, Brabante e Fiandre.
Tale Rapporto è l’unica pubblicazione, sinora edita in Italia, che studia la mobilità degli italiani all’estero.
Alla presentazione del volume hanno partecipato, oltre a Raffaele Napolitano e Benedetta Dentamaro, Delfina Licata, che è la curatrice del Rapporto, don Claudio Visconti, esperto di migrazioni della Fondazione Migrantes, Matteo Lazzarini, segretario della Camera di Commercio Belgo-Italiana, Filippo Giuffrida, di ITACA – Progetto ANTENOR, e Eleonora Medda, consigliere Cgie. Tale rapporto sarà presto disponibile sul sito di Migrantes , dove sono scaricabili gli altri rapporti. Durante l’evento è stato presentato anche il progetto di ricerca ANTENOR (Analisi delle Nuove Tendenze nell’Emigrazione Nazionale – Osservatorio Romania), promosso dal Comites Belgio, in collaborazione con l’associazione ITACA: un progetto di cooperazione transnazionale che mira a seguire, studiare ed analizzare il fenomeno della nuova emigrazione italiana in Europa, al fine di individuarne i bisogni, facilitare l’integrazione socio-economica dei cittadini in mobilità nei Paesi di accoglienza e creare nuovi strumenti adeguati a rispondere ai nuovi bisogni.
Secondo questa analisi, dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7%. Gli ultimi dati disponibili sugli iscritti all’AIRE suggeriscono oltre 5.800.000 di Italiani all’estero.
Solo nel 2017 si sono iscritti all’AIRE ben 243.000 Italiani, mentre le iscrizioni anagrafiche in Italia di cittadini provenienti dall’estero (immigrazioni) ammontano a oltre 343.000 (+14%).
Sono i Paesi europei che accolgono il numero più alto di cittadini italiani (54,1%) che lasciano il nostro Paese, mentre i flussi più consistenti di cittadini stranieri verso il nostro Paese sono quelli dei romeni (43 mila nel 2017). Sebbene le iscrizioni AIRE e le statistiche ufficiali sottostimano il dato reale, i Paesi piú gettonati dai connazionali che si trasferiscono all’estero, secondo le iscrizioni AIRE del 2018, sono, nell’ordine: la Germania (743.799), la Svizzera (614.545), la Francia (412.263), il Regno Unito (301.439) e il Belgio (267.912).
Varie iniziative, studi e ricerche sono stati condotti in anni recenti e recentissimi, in Italia e fuori dall’Italia, allo scopo di indagare e conoscere la Nuova Emigrazione italiana.
Queste preziose esperienze hanno avuto il merito di mettere in luce alcune caratteristiche e peculiarità specifiche dei «nuovi migranti» italiani.
Partendo dai dati e dalle esperienze esistenti, secondo Filippo Giuffrida, che ha presentato il progetto, ANTENOR intende ampliare, approfondire e strutturare la conoscenza della Nuova Emigrazione italiana attraverso un progetto di cooperazione transnazionale i cui obiettivi principali sono l’identificazione dei bisogni, la creazione di nuovi strumenti ed il consolidamento della rete.
Destinatari del progetto sono i cittadini migranti e le comunità della Nuova Emigrazione (informali e organizzate).
L’oggetto dello studio sono cittadini emigrati a partire dal 1° gennaio 2015, e riguarda un gruppo di 7 paesi: Francia, Germania, Lussemburgo, Regno Unito, Romania e Svizzera. Un Comitato Scientifico, composto da esperti riconosciuti per la loro competenza ed esperienza in materia di Nuova Emigrazione, si fa garante dell’originalità, della pertinenza e della scientificità della ricerca, sviluppandone la metodologia, individuando le questioni chiave e i destinatari delle interviste, coadiuvato dalle Reti Locali. Ma come ha sottolineato Giuffrida, la ricerca non è il fine, ma lo strumento, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati ottenuti, per individuare i bisogni e proporre soluzioni e nuovi strumenti per migliorare le risposte e i servizi.
I dati, i risultati e le raccomandazioni saranno messi a disposizione della rete e delle istituzioni, nazionali e locali.
La ricerca sarà condotta tramite interviste personalizzate dirette, e sarà effettuato attraverso il coinvolgimento dei partner locali, la messa a disposizione di strumenti telematici e il coordinamento a livello nazionale e transnazionale.
Un focus specifico sarà dedicato dall’ ”Osservatorio Romania”, ai cittadini rumeni in mobilità. La Romania risulta infatti oggi il Paese europeo con il maggior flusso di mobilità verso l’esterno, con circa 3,6 milioni di cittadini romeni che vivono in un altro Paese. E la più grande comunità rumena – in termini assoluti – si trova in Italia. Nel 2017 i cittadini rumeni residenti in Italia erano 1.190.091 e rappresentavano (con il 23,1% del totale degli stranieri residenti in Italia) la nazionalità straniera più numerosa nel Paese.