di Romano dalla Chiesa
Nell’ultima riunione prima del voto di maggio il Parlamento europeo a netta maggioranza ha approvato la direttiva di tutela del diritto d’autore con l’opposizione di M5S e Lega . Hanno votato a favore Forza Italia e in gran parte il PD . Al riguardo significativo l’appello agli Europarlamentari Italiani della FIEG , che aveva invitato a votare sì alla direttiva sul copyright .Per entrare in vigore sono necessari l’approvazione del Consiglio UE e il recepimento nazionale. La direttiva , infatti , non è direttamente applicativa , ma la sua approvazione apre un percorso che si chiuderà verso la metà del 2021. Il primo passaggio sarà un via libera formale da parte dei Paesi membri per andare successivamente pubblicata nella Gazzetta ufficiale. Ci vorranno, quindi , due anni per trasporre i principi della direttiva nella legislazione nazionale.
L’obiettivo della direttiva è adattare il quadro del diritto d’autore europeo alle ultime evoluzioni delle tecnologie digitali. Sono emersi , infatti , negli ultimi anni nuovi usi e nuovi modelli di business , che hanno giustificato un aggiornamento.
Si cerca di garantire gli autori e i titolari di di diritti una quota equa del valore generato dall’utilizzo delle loro opere . Aumentano le possibilità dei titolari dei diritti quali i musicisti , gli artisti , gli interpreti , i sceneggiatori , creativi in genere di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivante dall’utilizzo delle loro opere.
Viene , comunque , data la possibilità agli editori di stampa di negoziare accordi per farsi pagare l’utilizzo dei loro contenuti. Non sono quindi protette le parole che presentano un articolo. I link restano liberi e gratuiti. Ci sarà , però , l’obbligo per le piattaforme di fare il massimo sforzo per non rendere disponibili i contenuti per cui non hanno i diritti.
Ci sono di buono nella direttiva le intenzioni , ma superato lo scoglio europeo . ora la parola passa agli Stati membri.
Tajani: “Approvate regole moderne per un settore che vale il 9% del Pil e 15 milioni di posti di lavoro”
“Con il voto del 26 marzo, il Parlamento europeo dà il via libera definitivo alla nuova direttiva per la protezione del diritto d’autore. Questo Parlamento ha dimostrato la sua determinazione a proteggere e valorizzare l’inestimabile patrimonio di cultura e creatività europeo. La nostra Unione potrà così beneficiare di regole moderne ed eque per la tutela dei diritti d’auto- re per il più grande mercato digitale al mondo.
Le industrie culturali e creative sono uno dei settori più dinamici dell’’economia europea, da cui dipende il 9% del PIL e 12 milioni di posti di lavoro. Senza norme adeguate per proteggere i contenuti europei e garantire un’adeguata remunerazione per il loro utilizzo online, molti di questi posti sarebbero stati a rischio, così come l’indotto.
Il Parlamento ha scelto di mettere fine all’attua- le far-west digitale, stabilendo regole moderne e al passo con lo sviluppo delle tecnologie. Queste regole permetteranno di proteggere efficacemente i nostri autori, giornalisti, designer, e tutti gli artisti europei, dai musicisti ai commediografi, dagli scrittori agli stilisti.
Fino ad oggi i giganti del web hanno potuto beneficiare dei contenuti creati in Europa pagando tasse irrisorie, trasferendo ingenti guadagni negli USA o in Cina. Con questa direttiva abbiamo riportato equità e fatto chiarezza, sottoponendo i giganti del web a regole analoghe a quelle a cui devono sottostare tutti gli altri at- tori economici. Abbiamo fornito ai detentori dei diritti d’autore gli strumenti per concludere accordi con le piattaforme digitali in modo da poter vedere riconosciuti i propri diritti sull’utilizzo del frutto della loro creatività. Abbiamo, inoltre, creato maggiore trasparenza e un meccanismo adeguato per la risoluzione delle controversie.
Garantire ai giornalisti un equo compenso per il loro lavoro era una priorità del Parlamento. Con questa riforma assicuriamo una vera libertà di stampa e contrastiamo il fenomeno sempre più diffuso delle fake news, salvaguardando l’indipendenza e la qualità dei media, essenziali per una robusta democrazia.
Libertà e responsabilità devono sempre andare insieme. Abbiamo adottato una riforma bilanciata, che non impone alcun filtro all’upload dei contenuti e prevede deroghe chiare per tutela- re start-up, micro e piccole imprese. Le regole approvate, ad esempio, non limitano in alcun modo Wikipedia o la libertà di satira, né l’uti- lizzo di Meme. D’altra parte, le grandi piattaforme digitali avranno più responsabilità riguardo ai contenuti che violano i diritti d’autore e dovranno fare la loro parte per garantire il rispetto delle regole”.