di Linda Lose
Gli italiani ricorderanno certo il grande dibattito sull’uso del contante e delle carte di credito e bancomat, nel dicembre scorso, in occasione dell’ultima manovra finanziaria. Si era riproposta la solita contrastata soluzione di incentivare l’uso della “moneta elettronica” per limitare quello del contante, che favorirebbe l’evasione fiscale.
La commissione che il venditore è costretto a pagare per l’uso della carta di credito è stato uno dei punti più controversi. Ma in effetti le carte di credito hanno anche un altro difetto: spesso non danno al proprietario la percezione della spesa che si ha invece usando il contante, per il fatto che la spesa è procrastinata e non visibile.
Una circostanza che è diventata un’emergenza in Finlandia. In tutto il Nord Europa (e non solo nel Nord Europa) l’uso delle carte elettroniche è diffuso e radicato; ma il suo utilizzo sta mettendo a rischio l’economia finlandese. Lo ha rivelato con un report la banca nazionale di Helsinki: le famiglie finlandesi, proprio per l’uso smodato dei pagamenti digitali, si sono indebitate mediamente fino al 127% del loro reddito. Un’enormità: si va ad attingere al patrimonio di famiglia, oppure si pianificano debiti. E c’è circa un 7% della popolazione in morosità ormai cronica e irrecuperabile. Incidono in questa corsa alle spese anche i bassi tassi d’interesse dei mutui, che hanno favorito l’acquisto della casa per molte giovani famiglie. Ma se a questa spesa così importante nel bilancio familiare si aggiunge il ricorso imprudente alle carte di credito, ecco che l’emergenza è – usando un termine in tema – “tracciata”. Se i conti del Paese sono in ordine, non lo sono quelli delle famiglie. Fatto è che il governo guidato dalla giovanissima Sanna Miller (34 anni) vuole correre ai ripari, e sta pensando a una sorta di “educazione finanziaria” per limitare questa corsa alle spese. Non solo dei corsi, ma intanto un “percorso guidato” su internet che permetta di eccedere a un’informazione semplificata sull’argomento.
L’uso dei pagamenti digitali in Finlandia è salito dal 30% dell’anno 2000 all’81% del 2018 (ultimo dato disponibile): quindi meno di un quinto della “piccola spesa” avviene in contanti. “L’indebitamento ha a che fare con il modo in cui vengono effettuati i pagamenti nei Paesi nordici, perché l’intero processo di pagamento per gli acquisti è diventato letteralmente invisibile”, sostiene il direttore della Comunicazione della Banca nazionale di Finlandia, Jenni Hellstrom. “Quello che vediamo è che soprattutto tra i giovani a volte capita che il conto di quanto effettivamente speso non venga considerato”. Troppo facile pagare, troppo facile indebitarsi.