La Germania cambia il “codice nazista”, l’alfabeto fonetico voluto da Hitler

di Carlotta Speranza

La Germania ha deciso: dopo oltre ottant’anni cambierà l’alfabeto fonetico, cioè l’associazione che viene fatta delle lettere dell’alfabeto ad alcuni nomi e indicazioni simboliche.
Lo ha chiesto con insistenza Michel Blume, infaticabile avversario dell’antisemitismo, perché quell’alfabeto oggi è lo stesso che impose il regime di Adolf Hitler sostituendo i nomi biblici (e quindi ebraici) che venivano associati alle lettere nella versione introdotta nell’Ottocento.

ll regime nazista non cambiò tutto l’alfabeto fonetico, ma solo 14 parole, che era appunto dei nomi propri di origine biblica, e quindi ebraica. David, Nathan, Zacharias erano nomi molto diffusi nella Germania dell’epoca, e per questo erano stati scelti a suo tempo. Samuel fu sostituito con un altro nome di persona, ma di origini ben diverse: Siegfried. Nathan fu sostituito con Nordpol perché si sosteneva che il Polo Nord fosse la località dove ebbe origine la razza ariana. David fu sostituito con un nome di donna, Dora.
Il nuovo alfabeto fonetico entrerà in vigore probabilmente nel 2022. Cambierà tutto, anche i nomi associati alle lettere che avevano resistito alla riforma nazista. Probabilmente verranno scelti nomi di città.

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