La fronda europeista della Lega esce allo scoperto nonostante l’intervento in senso contrario di ieri al Senato di Alberto Bagnai, in dichiarazione di voto al bilancio. La linea dettata dal vicesegretario, con delega ai rapporti esteri, Giancarlo Giorgetti sembra essere maggioritaria nel Carroccio con l’appoggio sottotraccia di Salvini.
A scoprire le carte è stato il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, anche componente del Comitato delle Regioni a Bruxelles con Zaia, Massimiliano Fedriga. In un’intervista al Messaggero Veneto, Fedriga ha fatto intravedere il malessere che i leghisti vivono in Europa con l’appartenenza al gruppo Identità e Democrazia: eurogruppo parlamentare condiviso con il Rassemblement National francese della Le Pen e con i tedeschi di Alternative fur Deutschland dell’Afd. Movimenti tutti spostati all’estrema destra ed euroscettici.
“Dentro la Lega esistono sensibilità diverse, ma la strategia è evidente e unica. Salvini ha perfettamente chiaro come il fondamentale progetto di ristrutturazione europeo passi per il dialogo con forze che non appartengono al nostro gruppo a Bruxelles”, ha detto Fedriga.
“Non possiamo permetterci di restare in una specie di guerra statica, tra schieramenti opposti, che non portano a nulla. Le esigenze di cambiamento dell’Ue, tra l’altro, sono percepite anche da quei partiti, e penso in particolare al Ppe, che hanno finora governato l’Europa”, ha aggiunto.
“Sono convinto che il Ppe possa e debba rappresentare un interlocutore serio e che su questa prospettiva dobbiamo lavorare fortemente. Siamo tutti sulle posizioni di Giorgetti che sono le stesse di Salvini”, ha concluso.
