È l’ultimo dei provvedimenti presi da Mosca che alimenta le tensioni con l’Unione europea. Inserite nelle liste delle “organizzazioni indesiderabili” il Centro della società civile di Praga e l’Associazione delle scuole di studi politici del Consiglio d’Europa. Dura e tempestiva la replica Ue.
“La decisione deve essere revocata e la legislazione russa deve allinearsi agli impegni presi nel rispetto del diritto europeo ed internazionale sui diritti umani”, si legge nella dichiarazione del portavoce del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (EEAS), Peter Stano.
“Queste organizzazioni – aggiunge Stano – mirano a rafforzare la società civile, la democrazia e i diritti umani in Russia. È deplorevole che una ONG collegata al Consiglio d’Europa sia stata etichettata come “organizzazione indesiderabile” da uno Stato membro del Consiglio d’Europa”.
“L’Unione europea – conclude – è estremamente preoccupata per i continui tentativi delle autorità russe di ridurre lo spazio per l’opposizione, la società civile e le voci indipendenti nel paese”.