Il Parlamento europeo chiede un salario minimo per i lavoratori della “gig economy”. I cosiddetti micro-lavori. Con una risoluzione approvata con 365 voti a favore, 118 contrari e 208 astenuti gli eurodeputati invitano la Commissione e i governi degli Stati membri ad includere tra le loro priorità il problema della povertà che colpisce circa il 10% dei lavoratori Ue. In molti casi sono donne. In Danimarca, Italia, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia il salario minimo è garantito solo dai contratti collettivi, a differenza del resto d’Europa obbligatorio per legge. “Abbiamo bisogno di salari e redditi che permettano una vita decorosa. Abbiamo bisogno di salari minimi e dobbiamo agire con urgenza”, ha detto la tedesca Ozlem Demirel, deputata relatrice del gruppo di sinistra Gue-Die Linke.