Si tratta di un nuovo modo di affrontare la malattia, nei vari aspetti della prevenzione, del trattamento e dell’assistenza, partendo da ricerca, innovazione e nuove tecnologie. Sono 4 le aree principali d’intervento, che prevedono 10 iniziative faro e azioni di supporto. La realizzazione sarà finanziata dalla Commissione con 4 miliardi di euro provenienti, tra gli altri, dai programmi EU4Health, Orizzonte Europa ed Europa digitale.
• Prevenzione: contenimento dei fattori di rischio come il tabagismo, l’abuso di alcol, l’inquinamento ambientale e le sostanze pericolose. Promozione di alimentazione sana e attività fisica. Copertura vaccinale delle infezioni che causano tumori.
• Individuazione precoce: potenziamento degli screening del tumore al seno, del tumore del collo dell’utero e del tumore del colon-retto per consentirne l’esecuzione al 90% dei cittadini in possesso dei requisiti entro il 2025.
• Diagnosi e trattamento: migliore assistenza per tutti; eliminazione delle disparità; entro il 2021 nuove iniziative di diagnosi e trattamento del cancro per tutti; iniziativa europea per individuare persone ad alto rischio tumori.
• Miglioramento della qualità della vita dei malati di cancro e dei sopravvissuti: riabilitazione, recidiva, metastasi, reinserimento lavorativo. La creazione di un centro di conoscenze sul cancro favorirà il coordinamento tecnico-scientifico a livello UE. Il varo di una iniziativa europea sulla diagnostica per immagini (imaging) dei tumori favorirà lo sviluppo di strumenti computerizzati. Altra iniziativa sosterrà i bambini colpiti da cancro, in maniera ottimale e rapida. Nel 2021 sarà realizzato un registro delle disuguaglianze tra Stati membri e regioni. Si stima che questa malattia possa avere un impatto economico in Europa superiore ai 100 miliardi di euro l’anno.
Nel 2020 nell’Unione europea è stato diagnosticato un tumore a 2,7 milioni di persone e 1,3 milioni di persone hanno perso la vita a causa di tumore. Senza contromisure i casi potrebbero aumentare del 25 % entro il 2035, con il cancro prima causa di morte nell’Unione europea. La pandemia di Covid-19, inoltre, rileva negativamente sulle cure oncologiche, interrompendo i trattamenti e ritardando le diagnosi e le vaccinazioni. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: «Nel 2020, mentre eravamo impegnati sul fronte della pandemia di COVID-19, molti di noi stavano combattendo una battaglia silenziosa, quella contro il cancro. L›anno scorso 1,3 milioni di europei hanno perso la battaglia e il numero di casi è tristemente in aumento. Ecco perché oggi presentiamo il piano europeo di lotta contro il cancro: in Europa non lasceremo soli coloro che combattono contro questa malattia.»
Margaritis Schinas, Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Quest’oggi manteniamo una delle grandi promesse della Commissione presentando un piano antropocentrico e a tutto tondo di lotta contro il cancro, del quale affrontiamo tutte le fasi: prevenzione, diagnosi, trattamento e post-guarigione. Si tratta di un piano unico nel suo genere, perché improntato al principio della “salute in tutte le politiche”, che riunisce tutti i filoni di lavoro per perseguire un obiettivo comune: sconfiggere il cancro. Riguarda la salute, ma non si esaurisce nella politica sanitaria. È uno sforzo che coinvolge l’intera società. In un’Unione europea della salute forte il cancro diventa una priorità politica, operativa e scientifica condivisa.” Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: «Pensiamo innanzitutto alle persone, a riconoscere e rafforzare la resilienza e a trattare il cancro come una malattia che si può e si deve sconfiggere. Un›Unione europea della salute forte è un›Unione in cui i cittadini sono protetti dai tumori evitabili e hanno accesso allo screening e alla diagnosi precoce, e in cui tutti possono contare su un›assistenza di alta qualità in ogni fase del decorso. È proprio questo che ci prefiggiamo con questo piano: avere un impatto tangibile sulla cura del cancro nei prossimi anni. Per me si tratta di un impegno personale oltre che politico.»