Per il sottosegretario agli Affari Ue del governo Draghi è giunto il momento di lavorare per una comune politica sanitaria in Europa.
“Un anno fa la sanità era una materia di esclusiva nazionale. Dopo un anno (dall’emergenza Covid ndr) abbiamo scoperto che occorrono politiche comuni, per costruire in futuro una capacità industriale europea autonoma su di un bene inalienabile come la salute”, ha detto Enzo Amendola al Messaggero.
“Siamo onesti, ci sono stati dei ritardi soprattutto nell’aver sovrastimato la produzione (dei vaccini ndr) in base ai contratti firmati dall’Unione. L’alternativa sarebbe però stata peggiore. Ventisette paesi che negoziano ognuno per proprio conto avrebbe causato caos e squilibri interni”, ha aggiunto.