Italiani euroscettici? No, euroindifferenti: per il 42% stare o no nella Ue non cambia

Rimane stabile al 59% l’opinione positiva tra i cittadini dei 28 Stati membri nei confronti dell’Unione europea. È quanto afferma il sondaggio Eurobarometro, commissionato all’istituto Kanar dal Parlamento Ue. In Italia la percentuale degli ‘eurofili’ scende al 37%, un dato che colloca il Belpaese in fondo alla lista del gradimento dell’Unione europea. Ma più che un Paese euroscettico, l’Italia si conferma uno Stato ‘euroindifferente’. Il 42% degli italiani ritiene infatti che stare nell’Unione europea non si tratti né di una cosa buona né di un fatto negativo. Chi ritiene che stare in Europa sia invece dannoso per il Belpaese è il 17% degli italiani che hanno risposto al sondaggio, mentre il restante 4% non sa o non risponde. Tra i Paesi che registrano un livello di ‘eurofilia’ più alta dell’Italia c’è anche la Grecia, la nazione Ue che ha sofferto le conseguenze più atroci della crisi finanziaria, il cui Governo dovette subire la ricetta “lacrime e sangue” della Troika per tornare all’interno dei parametri di stabilità decisi a Bruxelles. Andando invece a vedere le priorità politiche degli europei, un dato emerge con chiarezza. Le questioni ambientali si sono imposte con forza nell’agenda europea, con il 32% degli intervistati che chiede al Parlamento europeo di affrontare la lotta ai cambiamenti climatici come priorità principale. Seguono la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (31%), il contrasto al terrorismo (24%) e le politiche per il lavoro (24%).

Europatoday

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