di Giorgio De Rossi
Il “Music Moves Europe” (MME) è l’iniziativa strategica lanciata dalla Commissione a supporto del settore musicale europeo a partire dal 2015. Da allora l’azione si è ulteriormente sviluppata ed oggi rappresenta il maggior sostegno dell’UE alla musica. La musica, infatti, costituisce un importante pilastro della cultura europea ed è probabilmente il settore creativo più vasto nel rapporto con il pubblico. Essa riveste anche grande importanza economica: il comparto, basato sulle piccole e medie imprese, impiega più persone dell’industria cinematografica e genera proventi annui per oltre 25 miliardi di euro. Nel corso dell’ultimo decennio, il settore musicale europeo è stato fortemente influenzato dal passaggio al digitale e da una maggiore concorrenza da parte di attori globali, in particolare degli Stati Uniti e del Regno Unito. Ha attraversato una grave crisi che ha portato a cambiamenti fondamentali nel modo in cui la musica viene creata, prodotta, distribuita, consumata e monetizzata. Attraverso la “Musica Muove l’Europa” la Commissione, con oltre 90 progetti musicali (progetti di cooperazione, piattaforme e reti) ha inteso sviluppare e rafforzare ulteriormente i punti forti del settore: creatività, diversità e competitività. L’obiettivo ultimo è quello di sviluppare una vera politica europea della musica. In tale contesto, Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato che: “La crisi del coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti sull’intera catena del valore del settore musicale, in particolare sui segmenti dal vivo. Ha anche dimostrato l’importanza di affrontare le sfide strutturali con soluzioni più sostenibili. Dobbiamo aiutare il settore musicale ad adeguarsi alla realtà post-crisi, a riprendersi in modo più sostenibile e, in ultima analisi, a diventare più resiliente. Desidero che il settore musicale europeo prosperi in tutta la sua diversità e che resti competitivo nel contesto globale.”
E’ quindi dal 10 luglio u.s. che la Commissione, su richiesta del Parlamento europeo, ha pubblicato, per il terzo anno consecutivo, l’ invito a presentare le proposte e le offerte per “La Musica Muove l’Europa – Rafforzare la diversità ed il talento europei nel campo della musica”. Tale richiesta, che scadrà il 15 settembre 2020, consentirà alla Commissione di sostenere la ripresa di un ecosistema che miri a supportare lo sviluppo, post covid/19, del settore musicale europeo, aiutandolo a diventare sempre maggiormente sostenibile. L’ecosistema musicale europeo appartiene ad uno dei segmenti culturali più colpiti dalla crisi del Coronavirus, con un impatto senza precedenti e con ingenti perdite economiche. L’interazione sociale è indispensabile per la creazione musicale in diretta e le esibizioni costituiscono una risorsa significativa di reddito per gli artisti. Infatti, la pandemia e le conseguenti misure di allontanamento collettivo hanno bruscamente impedito ai musicisti la possibilità di esibirsi dal vivo di fronte al pubblico. I contraccolpi della crisi sono stati affrontati dall’UE con azioni di emergenza e con misure rivolte verso tutti i settori culturali e creativi, ma saranno comunque necessari ulteriori passi per aiutare il comparto a riprendersi nel modo più sostenibile, adattandolo alle nuove realtà attraverso modelli di business che garantiscano una remunerazione sufficiente. Parallelamente, si dovranno implementare quelle finalità rivolte ad una ripresa verde (aumentando la sostenibilità ambientale ed ecologica dell’industria musicale con spettacoli dal vivo e festival), ad un recupero digitale (promuovendo lo sviluppo di prodotti sonori basati sulla tecnologia), nonché ad una ripresa resiliente (sfruttando meglio il potenziale della musica come forza di coesione sociale).
Il predetto invito a presentare proposte, nell’ambito dell’azione preparatoria del 2020, copre dunque un nuovo settore di azione che richiede – in termini di sostenibilità ambientale (recupero green), economica (nuovi prodotti digitali) e sociale (forza di coesione) – vigorosi cambiamenti strutturali nelle modalità di funzionamento dell’ecosistema musicale europeo.
In linea con i progetti dell’UE per la ripresa e con la risposta agli obiettivi di sviluppo sostenibile avanzata dalle Nazioni Unite, la principale finalità dell’invito è quella di contribuire alla ripresa di un settore piegato dalla crisi, aiutandolo a diventare più sostenibile e adattandolo alle nuove tendenze emerse nel frattempo. La Commissione, dunque, selezionerà un Consorzio che progetterà e gestirà un sistema di sostegno innovativo ed efficace in grado di redistribuire le sovvenzioni ai destinatari nel settore della musica, sulla base di una valutazione delle loro esigenze. La Commissione prevede di selezionare detto Consorzio entro novembre 2020 per garantire che i fondi possano raggiungere i destinatari entro l’aprile del 2021. Il presente invito, inoltre, consentirà alla Commissione medesima di sviluppare il suo approccio integrato al sostegno europeo alla musica (“Music Moves Europe”), compresa un’azione mirata nell’ambito del prossimo Programma “Europa Creativa”.
La sequenza temporale /procedurale per la chiamata è illustrata nell’allegata tabella che riepiloga i vari passaggi, con le relative tempistiche: dalla pubblicazione dell’invito a presentare le proposte fino all’inizio dell’azione. Il Budget totale destinato al cofinanziamento dei progetti nell’ambito del presente invito è di € 2.500.000 ed il contributo finanziario della Commissione non può superare il 90% dei costi ammissibili totali.La Commissione, inoltre, si riserva il diritto di non distribuire tutti i fondi disponibili. Circa i requisiti di ammissibilità le domande di partecipazione devono essere inviate per iscritto, entro il 15 settembre 2020, utilizzando il modulo di domanda disponibile all’indirizzo https:// ec.europa.eu/culture/calls redatto in una delle lingue ufficiali dell’UE. Il mancato rispetto di tali requisiti comporterà il rigetto della domanda. Le azioni dell’UE a sostegno delle industrie culturali e creative europee (ICC) sono intersettoriali e interessano anche il settore musicale. Sebbene questo approccio intersettoriale alla cooperazione dell’UE in materia di cultura costituisca un elemento della “Nuova Agenda Europea per la Cultura”, adottata dalla Commissione nel maggio 2018, la Commissione ha riconosciuto l’impossibilità di adottare un approccio universale per tutti i settori culturali e creativi ed ha annunciato iniziative nei settori culturali più maturi, in particolare in quello della musica. Gli Stati membri del Consiglio dell’Unione europea per la Cultura, nel nuovo piano di lavoro 2019-2022, hanno pertanto deciso che “Music Moves Europe” entri a far parte della cooperazione in materia musicale. I lavori sono già iniziati a giugno del 2019 con una Conferenza del Consiglio, durante la Presidenza della Romania. Ulteriori seminari di esperti guidati dalla Commissione avranno luogo nel 2020, mentre un’altra Conferenza è prevista per il 2021 durante la Presidenza Portoghese del Consiglio.