Crisi umanitaria nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina a pochi chilometri dal confine con la Croazia. Il freddo e la neve avvolgono il campo profughi di Lipa nella cittadina di Bihac inadatto ad ospitare in condizioni di sicurezza circa 900 migranti. Soprattutto afghani, iracheni, siriani e pachistani. Il campo è stato dato alle fiamme dagli stessi ospiti in segno di protesta alcuni giorni fa. Le popolazioni locali si oppongono all’accoglienza. La Croazia respinge.
È intervenuto nei confronti delle autorità della Bosnia-Erzegovina l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Joseph Borrell, che ha chiesto l’immediato trasferimento dei profughi nel vicino campo di Bira finanziato con le risorse europee.
“Stiamo assistendo a una grave situazione umanitaria che coinvolge i migranti in Bosnia-Erzegovina. Più di 900 migranti rimangono senza riparo in condizioni invernali. C’è un centro di accoglienza a Bira allestito con 3,5 milioni di euro di sostegno dall’UE che potrebbe fornire riparo per i mesi invernali. La situazione attuale è del tutto inaccettabile e l’UE chiede pertanto alle autorità della Bosnia-Erzegovina di affrontarla con la massima urgenza”, si legge in una nota dell’European External Action Service.