L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 2005 con la risoluzione 60/7 sulla memoria dell’Olocausto, ha scelto il 27 gennaio per ricordarne tutte le vittime. In quel giorno del 1945, infatti, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau fu liberato dalle forze alleate. La risoluzione chiede a tutti i paesi di non dimenticare le vittime dell’Olocausto, anche per evitare il ripetersi di futuri atti di genocidio. Auspica altresì la conservazione dei siti utilizzati durante l’Olocausto. La legislazione europea consente anche di definire reato la negazione dell’Olocausto in Europa.
Dichiarazioni della presidente della Commissione europea, von der Leyen:
“Il 27 gennaio celebriamo il 76º anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau e ricordiamo i milioni di donne, uomini e bambini ebrei e tutte le altre vittime, tra cui centinaia di migliaia di rom e sinti, assassinati durante l’Olocausto. L’antisemitismo ha portato all’Olocausto ma, purtroppo non è finito con la liberazione dei campi di concentramento nazisti. Mi preoccupa la recrudescenza dell’odio nei confronti degli ebrei, in Europa e nel mondo. Il periodo della pandemia ha alimentato la diffusione delle teorie del complotto e della disinformazione, spesso promuovendo discorsi antisemiti. Assistiamo a un preoccupante aumento della distorsione e della negazione dell’Olocausto. Non dobbiamo mai dimenticare. Ora che i siti commemorativi sono chiusi a causa della pandemia e che il numero di sopravvissuti diventa sempre più esiguo, dobbiamo trovare nuovi modi per ricordare. Mentre i miti del complotto si diffondono sui social media, dobbiamo educare le nuove generazioni a combattere l’antisemitismo”.
“Di fronte al diffondersi della disinformazione, le autorità, le piattaforme sociali e gli utenti devono collaborare per garantire che i fatti storici non vengano distorti, online e offline. Sono i fatti che contano. La storia è importante. Siamo determinati a vincere questa lotta. L’Europa prospera quando la sua comunità ebraica e altre minoranze possono vivere in pace e armonia. È per questo che nel corso dell’anno presenteremo una strategia volta a combattere l›antisemitismo e a promuovere la cultura ebraica in Europa.”
Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli:
“Questo giornata ci ricorda che 76 anni fa si aprirono i cancelli di Auschwitz-Birkenau, rivelando l’orrore del genocidio nazista”. “Quello che è successo in quel campo di concentramento e in tutte le altre fabbriche della morte disseminate nello spazio europeo, ci chiama alla responsabilità e ci impone l’obbligo di vigilare e di tenere viva la memoria. Come ha scritto Primo Levi, «se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. “Fare memoria è quindi un dovere perché quanto è successo non possa accadere di nuovo perché ci pone ogni volta di fronte al lato più oscuro dell’umanità, alla perdita totale del sentimento più elementare della pietà”.
“E dobbiamo farlo senza più quasi la voce dei testimoni che l’hanno vissuta: il volgere delle generazioni ci obbliga a guardare a quegli eventi con la forza della ragione e senza più l’ausilio così prezioso di chi ha vissuto la devastazione, la ferocia e la forza seducente del demonio nazionalista”. “Ma dobbiamo anche ricordare che coloro che hanno vissuto quell’orrore ci hanno dato in custodia istituzioni democratiche ed europee”.
“L’Europa stessa è nata nel segno dell’apertura, della cooperazione, della consapevolezza di un destino comune. È nata da una grande visione, da un ideale coraggioso che solo poteva trarre forza da una tragedia cosi immane come quella provocata dalla seconda guerra mondiale e dal folle disegno nazista”. “Per questo tutti noi europei dobbiamo vivere la responsabilità di quella custodia: la custodia della democrazia e dell’Europa”.
“Come sapete, stiamo vivendo un tempo di grandi cambiamenti. In questi mesi così difficili abbiamo imparato a rimettere a posto alcuni valori, a comprendere il senso della nostra interdipendenza”. “Le trasformazioni in atto offrono opportunità straordinarie, che dobbiamo saper utilizzare per migliorare la qualità della nostra vita, per correggere lo sviluppo dell’economia e della società nel senso della sostenibilità sociale e ambientale, per ridurre le distanze e le diseguaglianze”.
“Oggi più che mai dobbiamo quindi agire insieme e proteggere la nostra coesione, cioè il contesto nel quale intere generazioni hanno fatto esperienza di pace e hanno saputo costruire un modello che per una lunga stagione ha favorito benessere, crescita economica, diritti sociali e civili”. “La Giornata della Memoria non è soltanto una ricorrenza ma è soprattutto un invito all’impegno, alla vigilanza e alla responsabilità”. “Per impedire negazionismi e amnesie, dobbiamo sentire tutti l’impegno per una lucida e vigile coscienza storica, capace non solo di rendere testimonianza ma anche di capire, prevenire e intervenire ogni qualvolta si diffondono i semi del male assoluto”. “Un modo per ricordare ma anche per onorare il sacrificio di chi in questo campo ha perso la vita e ha lottato per un mondo migliore difendendo i valori di libertà e giustizia”.