Una relazione del Parlamento europeo punta il dito contro la Russia di Putin e chiede di prepararsi ad adottare “ulteriori sanzioni”. La reLegami con partiti anti europeisti e di estrema destra, ingerenza nella politica interna di Paesi come Libia e la Repubblica Centrafricana, invasione dell’Ungheria e l’intervento militare in Siria al fianco di Bashar al-Assad sono avvenimenti che destano “forte preoccupazione” e che “mettono a rischio i valori fondamentali dell’Unione”. Per questo la Russia non può più essere considerato un “partner strategico” dell’Unione europea. Lo afferma il Parlamento di Strasburgo che ha approvato il 12 marzo una risoluzione di condanna nei confronti di Mosca con 402 voti favorevoli, 163 contrari e 89 astensioni. Tra i contrari anche i due partiti di governo in Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, nonché una minoranza degli eurodeputati Pd. Il Parlamento ribadisce che l’Ue dovrebbe essere pronta ad “adottare ulteriori sanzioni” contro il Paese di Vladimir Putin, e che queste sanzioni dovrebbero essere proporzionate alle minacce poste da Mosca.
“Il tempo per un linguaggio piacevole e diplomatico è finito. C’è poco spazio per una cooperazione finché la Russia continua ad occupare parti dell’Ucraina e attaccare altri Paesi europei”, ha affermato la relatrice per l’Aula, la popolare lituana Sandra Kalniete. Secondo i deputati Bruxelles dovrebbe rivedere il suo attuale accordo di partenariato e cooperazione (APC) con la Russia e limitare la cooperazione ai settori di interesse comune come il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la lotta al terrorismo richiedono un impegno selettivo.
Nella risoluzione si afferma che una più stretta collaborazione sarà possibile solo se la Russia attuerà pienamente i cosiddetti accordi di Minsk per porre fine alla guerra nell’Ucraina orientale e inizierà a rispettare il diritto internazionale. I deputati hanno inoltre puntato il dito contro le campagne di disinformazione e gli attacchi informatici che sarebbero stati attuati dai servizi segreti russi, volti ad accrescere le tensioni all’interno dell’Ue, esprimendo profonda preoccupazione per il fatto che la reazione dell’Europa alle campagne di propaganda sia stata insufficiente e debba essere ulteriormente rafforzata, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee del maggio 2019. Gli europarlamentari hanno anche ribadito la loro preoccupazione per il fatto che il progetto Nord Stream-2 potrebbe rafforzare la dipendenza dell’Ue dalle forniture di gas russo e minacciare il mercato interno comunitario.
Infine Strasburgo ha condannato le attività finanziarie illecite e il riciclaggio di denaro sporco da parte della Russia, che potrebbe ammontare a miliardi di euro e che costituirebbe una minaccia per la sicurezza e la stabilità europea. Gli Stati membri dovrebbero in tal senso cessare i programmi “golden visa”, i programmi che permettono di ottenere passaporti europei in cambio di ingenti investimenti, di cui beneficia molto spesso l’oligarchia russa.
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